Autore: Rosetta Sacchi
M’accorgo delle guerre fredde silenziose
non dichiarate oscure
delle omissioni e distrazioni
delle deviazioni delle scorciatoie
per fuggire lo sguardo
M’accorgo dei segnali lasciati
solo per non essere messi alla gogna
in un eventuale giudizio
di certe finezze studiate
con oculatezza
M’accorgo di un saluto distratto e di uno negato
di un ritrovarsi per caso sull’altrui rotta
per compiacenza o per essersi schierati
dove la Verità è mera pretesa
E m’accorgo della mia assenza
dove i muri sono alti i mari glaciali
i viaggi inesistenti numerati cancellati
della mia latitanza dove si compiono pellegrinaggi
Perché quando siete lontani
io scavo tra le vostre crepe
e quando tenete in mano il coltello
tutte le mie ferite urlano più forte
E quando siete nelle vostre case a spiare dai vetri
io sono in strada sotto il chiarore della luna o alla luce del sole
una boccia di vetro
con le sue incrinature e le sue imperfezioni.
Trasparenza che mai si rinnega…