Autore: Liana Giovagnini
Autore: Liana Giovagnini
Autore : Gabriella Afa
Ho visto negli occhi
La vera solitudine…..
Tu anima spenta
sulla pietra dura
volata qui per scelta crudele
sotto un cielo di primavera
colmo di grida di gabbiani.
Tu sola, nuda
senza nessuno a piangerti
o a proteggere la tua fragilità umana
il tuo corpo esanime
fantoccio straziato, violato
sotto sguardi impietosi e indifferenti.
Caduta in un volo dall’alto
per un dolore senza via di scampo
con un’anima ormai senza sogni e speranze…..stanca.
Unico desiderio durante il breve e ultimo volo
La resa, il buio, il silenzio, la pace.
Ed io qui incredula attonita
guardo nel dolore
il tuo non esistere
e sento che pur non conoscendoti
ho perduto qualcosa.
.
Autore: mp47pasquino
Penombre
sparse tra i ricordi
Grovigli, sterpi
e unghie che ti mordi…
Oscillano tra pensiero
e la ragione
Che grava, a fecondare serpi,
questo mondo di depravazione.
Dolenti
Dardi di speranza assisi
Tra le smorfie ed i sorrisi,
i silenzi tra le mura…
e chi arretra di paura.
E tu solo senza una ragione
arranchi a disperare cura
Anche quando il dolore…
Tutto tinge nero
come il suo colore
tu arranchi e falci
senza una ragione
Remore
disarcionate al tempo,
spinte d’atroci sofferenze,
inondano d’amaro anche i nostri giorni…
Del tempo e della memoria, sordi,
gli animi crudi, che insozzano la vita,
ancora oggi fosse, nel divario
come se nulla fosse
dell’immemore travaglio,
il cancellare vite…
questo qui,
il calvario…
truci insegne
composte al cimitero
stanno li a svettare
raschiando il paradiso
e le coscienze avvolte nel rosario
in chiesa assise
a chiedere perdono!
scrita il 28/01/2009
Nota: Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Autore: Maria Luisa Bandiera
Per non dimenticare
si celebra ogni anno
la lacrima dello sterminio,
ma a che serve? …
Che serve se le nazioni
continuano a fabbricare
armi sempre più sofisticate,
se sul pianeta
imperterrite le guerre
create dai potenti
continuano ad imperversare
tra bombe ed altre atrocità
e gli innocenti
continuano a morire …
ecco: a tutt’oggi l’umanità
non ha ancora imparato!
P.S.
Non basta un solo giorno all’anno per ricordare
ma tenerlo presente ogni giorno dell’anno
solo così sarranno onorati questi innocenti!
Autore: Anna Luce Buffone
Una vecchia
locomotiva a vapore
Numerosi vagoni di legno
una sola porta
e fessure casuali.
Un solo binario
una sola destinazione!
Prelevati, andavano così
verso la 1, la 2, la 3…
Con addosso
la propria stella
Gialla, verde, rossa, nera!
Un solo binario
una sola destinazione
senza ritorno!
Dolore, distruzione
pianificata
Una tempesta devastante
li aveva investiti
mille, duemila…
diecimila.
Un solo binario
una sola destinazione
senza ritorno!
Dolore, distruzione
e uccisioni di quelli che
agli occhi di Dio
siamo fratelli.
Bimbi che
tendevano la mano
A coloro che
con inganno
li avevano avevano presi.
Un solo binario
una sola destinazione
senza ritorno!
In fila camminavano
ed obbedivano
per andare incontro
ad un destino ignoto.
Un solo binario…
una sola destinazione!!!
Autore: Rasimaco
Ed esule
mi son portato dietro i miei ricordi,
i miei morti
son rimasti laggiù nelle gole,
laggiù sotto il cipresso grande.
Non ascolto il rumore
della prima luce quando all’alba irrompe,
ma guardo là
dietro l’ultima curva del sentiero
per vedere i nodi contorti dell’ulivo
stagliarsi a cielo,
e pensare
a quanto il mio volto ingrigisce
nel tempo di una carezza.
Autore: Massimo Rozzi
Ed è così la novità
seduto in quella terra ligure
un martedì di un aprile.
Occhi lontani sul mare sereno,
confuso con l’azzurro cielo,
solo l’orizzonte a stagliarsi.
Il resto è lontano, distratto,
esiste quel silenzio di isolamento
creato dal cuore semplicemente felice.
Dietro la corsa del mondo,
frenesia che passa sorda mentre
sai che è l’inizio.
Non ci saranno domani alla finestra,
quel passare con un carretto
e vedere gli altri festeggiare.
sospeso lascio uscire i sogni,
ora vivo della mia vita,
senza voltarmi e trovare rimpianti.
Autore: Massimo Rozzi
Batto la testa contro muri,
si forma soltanto un bernoccolo
lasciando come ricordo il dolore.
Non rosicchio niente topo sdentato,
la memoria mi insegna, mah
cocciuto percorro la strada difficile.
Rabbia entra per la stupidità,
provo vergogna davanti agli altri,
poi pigro continuo il peregrinare.
Un tuffo nell’emozione, habitué,
entro di getto passeggero portoghese,
donando un umile foglio impiastricciato.
Del cuore lascio l’impronta,
artista antico dell’abecedario sbilenco,
di professori a negare sufficienza.
Il callo mia madre limava,
ma alla fine faceva male,
io soffro, ma proseguo ingobbito.
Autore: mp47pasquino
Tragico
penetra quel buio
tua pupilla nera, mentre vacuo
muoio tra gli specchi,
scende e mi pervade
palpebra a lavare e monda
luce che m’invade
e poi mi sgronda.
Non v’è luce al pianto
né rumor di vento
né pioggia, schianto
si, mentre volgo occhi
al disincanto
e muoio tra l’indifferenza
mentre tu mi guardi.
Eppur tu m’ardi
qui nel petto ad infervorire
tocchi secchi, castra,
quel rimbombar ch’è li a ferire
mentre tu ti specchi
in questo mio morire.
Poesia scritta il 07/01/2012