autore: mp47pasquino
Era tutto buio, Giannino tremava di freddo, i cartoni che aveva messo suo padre sulle assi che formavano la baracca, con l’umido della notte si erano afflosciati, perfino sotto l’acqua che era caduta avevano resistito…
era solo a quell’ora mattutina erano circa le 06,30 il padre e la madre erano andati in città a racimolare qualcosa da mangiare, era l’antivigilia di Natale, loro erano molto poveri mancava tutto,
speravano che non piovesse mai per poter accendere il fuoco e cucinare quel poco mangiare.
Aveva detto alla mamma che avrebbe raccolto un po’ di legna nella macchia che era li vicina;
si incamminò trascinando una vecchia carrozzella rimediata allo scarico, aveva negli occhi tutte quelle belle cose che vedeva dietro le vetrine addobbate per le feste Natalizie e si domandava se mai avesse potuto fare una vita normale come gli altri bambini.
Camminava verso la macchia pensieroso, erano brutti tempi per loro poveri l’inverno si sa è per ricchi ed avere le scarpe mezza scollate e abiti rimediati non era il massimo…arrivato in un spiazzo dove si vedevano pezzi di legno, rami secchi caduti col vento e la neve che aveva schiantato i rami col peso, si rese subito conto che la carrozzina era ben poca cosa per trasportare la legna sufficiente
per scaldarsi al fuoco; di buona lena iniziò a trasportare legna, ad ogni viaggio si affaticava sempre di più doveva fermarsi a riposare vide un cantuccio asciutto tra i rovi e vi si accoccolò.
Presto giunse il sonno, Giannino iniziò a sognare e nel suo pensiero c’erano tante cose, erano troppe le carenze mancava tutto, ma a Giannino mancava quella vita felice tra gente felice e normale, vestiti decenti e qualche giocattolo vero per poter giocare, ma soprattutto mancavano gli amici, non poteva andare a scuola e frequentare le lezioni di conseguenza non poteva certo avere amici…
sognava e sognava tutte queste belle cose ed il tempo passava…
la mamma e il papà di Giannino tornarono alla casa baracca non lo trovarono e subito pensarono a qualcosa di brutto che poteva essere successo…spesso in passato quando loro uscivano lo trovavano
ad ammirare le vetrine degli ultimi negozi della città e ritornavano insieme, ma stavolta era diverso, Giannino aveva un compito e sarebbe dovuto restare in casa al loro rientro ed invece…
iniziarono a controllare i dintorni avevano notato il mucchio di legna che aveva accumulato fuori dalla capanna e non c’erano dubbi che era uscito a far la legna, ma dove?
La mamma prese una via diversa dal papà fecero un giro largo per ritrovarsi di nuovo senza averlo trovato, pensarono a qualcosa di brutto, intanto passava il tempo ormai era pomeriggio inoltrato e d’inverno si sa le giornate sono corte e buiose.
La cosa era seria papà e mamma non si fermarono un attimo sempre in cerca di nuovi indizi che li portassero da Giannino ad ogni passo chiamavano sempre più sfiduciati Giannino! Giannino!
Si fermarono un attimo a respirare guardandosi negli occhi che lacrimavano si dissero: come siamo sfortunati, dobbiamo per forza soffrire proprio ora che avevamo trovato un benefattore che ci ha offerto di fare i custodi della sua villa offrendoci vitto e alloggio e finalmente poter offrire una vita decente a Giannino, noi meschini lo perdiamo!
Giannino! Giannino ripetevano sempre più sfiduciati percorrendo angoli sempre più remoti della macchia; ormai il buio non consentiva quasi più di continuare e appunto decisero che avrebbero continuato appena si sarebbe fatto giorno l’indomani mattina…
presero per caso lo stradino dove c’era il cantuccio tra i rovi dove Giannino si era rifugiato ed era caduto dalla stanchezza nel sonno, fu per caso che il papà inciampò nella carrozzella che era li rovesciata e cadendo carponi vide proprio davanti gli occhi Giannino ranicchiato dal freddo che tremante stringeva un cagnolino bianco, pieno di gioia dimenticando il dolore della caduta prese Giannino tra le braccia e lo strinse al petto anche la mamma gioiva e ora sorrideva prese Giannino stringendolo al cuore e tornarono insieme nella casa baracca.
La fecero mille domande a Giannino mentre erano attorno al fuoco a mangiare e scaldarsi e Giannino disse che aveva avuto un malore si era accasciato li dove lo avevano trovato e poi quando era scesa la nebbia es aveva iniziato ad avere paura è apparso il cagnolino bianco, disse: l’ho chiamato Nebbia e lui mi è saltato addosso facendomi mille feste si accoccolò tra le mie braccia.
Era tornata la gioia in famiglia ma le sorprese per Giannino non erano ancora finite, la mamma gli disse: ricordi quanti sogni hai fatto e mi hai raccontato, quante volte hai sofferto vedendo gli altri bimbi giocare tra loro?
Ebbene oggi abbiamo incontrato un benefattore ci ha promesso una casa ed un lavoro e finalmente
tu potrai frequentare la scuola ed avere amici e poi guarda in quelle buste oltre ai regali per te ci sono dei vestiti nuovi per tutti noi, ha detto il benefattore che non dobbiamo più soffrire la miseria e l’abbandono e quando sarà morto se Dio vuole ha detto che ci lascia tutto…
fu così che in una poverissima baracca di cartone ci fu il miracolo di Natale
Un racconto pieno di dolce poesia IL miracolo a Natale mi fa sperare e mi fa avere più fiducia nella Vita.Complimenti di vero cuore Pasquale.
Mi fa piacere Il Tuo commento, questa storia ce l’avevo conservata in testa
poi un giorno mi sono deciso e l’ho scritta, Grazie per la Tua gradita considerazione! <3