autore: mp47pasquino
Girovago
al tuo mar spumoso
onde dai marosi tenui
e l’imbrigliar guizzi sospiroso
lascia in me strie di bianco umore,
univoco…
sarà il tracciarmi
pelle, del tuo vestito d’Eva
che tra i pori sfuma quel sapor di donna,
ed un tesser tue carezze, fu quell’alitarmi,
quel baciami labbra tal vaporoso timbro
e suggello al mio dannarmi…
seppure sciolta, finirai legata a sospirarmi
di quell’edera la pelle, seria, s’aderisce e muore.
In questo dolce andar,
l’oblio che spira tra celesti notti
ed amor contratto tra valve, i sensi
ed il condurre spasmo di un sapor carnale,
di quell’agrodolce, l’amaro delle labbra tue,
quell’enfasi che fa gridare e ci contrae amanti,
di quell’intima giacenza in fondo al cuore.
Quale brama ambire,
se freme, l’anelar d’un paradiso il fiore
che roca tiene, ambrata tua la voce…
rivela, timbrica, mielosa
tocca
vivida la fonte sospirosa,
il fibrillar sussulti d’un anima venosa…
ch’è ancora
brace e succo inerme di quel corpo,
che ancor dispensa, passione estrosa.