Autore: La assionaria –

Guarda
la mia pelle ambrata…

Stasera
e lasciati andare;
non vedi come sono
estasiata?

Quando lasci intravedere
le fessure del tuo corpo…
Ancor più…
Si ancor più delle fattezze
del tuo volto.

Mi sento pioggia stasera,
perchè occhi timidi schivano
i miei
ed io t’inondo battendo lenta,
assaporando i lobi dei tuoi
pensieri…

Sorprendimi
con amabile dolcezza…

Conquistami
con il sapore dei tuoi baci,
finchè sfiorerai il mio cuore,
la mia anima,
i miei sensi,
fin dove il desiderio prenderà
il sopravvento…

Fin quando il mattino ci
sorprenderà in uno scenario
colmo di abbracci e…
Profumi d’estasi!

Autore: LaPassionaria –

Amerei sfiorare le tue labbra,
delicato sigillo di un cuore
impavido.

Tra le tue mani scioglierei la mia
femminile anima come miele
dorato,
da donare al tuo
estro imbizzarrito,
immerso in un infinito privo
di orizzonte.

Cullerei i moti del tuo pudore
e ne trarrei sangue e vita.

Di te indosserei il desiderio
e senza prostrarmi al nulla,
invidierei la polvere che lenta
si adagia sulla tua pelle.

Come luce ti sentirei in un
impeto incontrollato,
e in un vortice d’amore
smisurato.

Ho scoperto in te l’amore
da quando ti ho incontrato,
in quel buio vicolo cielo,
perché ho toccato con mano
il paradiso nei tuoi occhi,
nelle tenebre della solitudine,
che come ombra mi seguiva,
e fu subito palpito,
d’albore all’infinito!

Autore: Saverio Chiti –

lo senti
arriva dal basso
il canto della terra
calpestata dall’odio
e dalla guerra
che uccide creature e bimbi
senza discriminazione
di razze o colori,
lo senti, arriva a te
che seduto stai
sullo scranno del potere
e non conosci suono
che del tuo avere,
davvero non senti anche tu
arriva a te
nonostante le porte chiuse
del tuo palazzo,
no nessuno lo fermerà
e nemmeno le tue armi
potranno porre rimedio,
è il canto di chi soffre
ogni privazione o pregiudizio
di fame e di sete
della caccia indiscriminata
che annienta
le ultime creature
di una specie protetta,
bombarda ospedali
e case di umili esseri
così come le città
di gente comune
oltre il tuo logico confine,
lo senti questo canto
è tutto ciò che rimane
di una civiltà pensata giusta
ma che in sé ha di guasto
l’animo e il retto cammino,
lo senti ora il canto
è solo il pianto di felicità
di chi ora rimane
e sulla tua tomba
ha costruito un’immane effige
con una grande scritta
_mai più_

Autore: Saverio Chiti –

Attorno a noi
quanta disperazione
nei lenti gesti
di chi fatica a comprendere
o ad accettare questa vita
fatta di piccole
e grandi privazioni,
c’è chi non ha possibilità
di curarsi
di sfamarsi adeguatamente
o di vivere in simbiosi
con chi era a sua volta
vita stessa,
perciò abituati ad amare
chi è diverso da te
abituati a sostenere
chi si trova in difficoltà
abituati a chiedere scusa
quando immancabilmente sbaglierai
abituati ad amare chi ti ama
magari non lasciandolo
fuori dalla tua vita
abituati a prendere
le giuste decisioni
quando sarai chiamato in causa
e non ti nascondere
dietro appigli del momento…

Abituati a perdonare
perché è nel perdono
che troverai quella pace in te ch’è dimora di vita
abituati a donare
buona parte di te
alla causa in cui più credi
e vivi del dono
che gli altri avranno per te
nella misura che riterranno
più consona
abituati ad avere
buoni propositi
ogni volta che inizi
ogni nuovo cammino
e fai sì che la dritta via
sia parte di te.

E poi abituati a non prenderti mai sul serio,
perché ogni persona triste
è così, giacché
non è mai stato abituato
a vivere una serena vita.

Attorno a noi c’è ancora spazio
per essere ciò che siamo
nel cuore e nell’anima
cui sentiamo di appartenere,
attorno a noi c’è vita
giusta vita
sarebbe sciocco perderne
quel senso
ch’è consistenza
di una vita d’amore.

© Saverio Chiti, 26 gennaio 2024