Archivio mensile:Marzo 2023
Notte
Autore Gabriella Afa
fili di luce
tracimano il buio
nel plenilunio
Voli fantasia
Autore Gabriella Afa
Grazie ai sogni
ritrovo parti di me
smarrite nel tempo.
Quando il giorno si spegne
e il silenzio colma
le ore della quiete
la mente vola
ascolta il vento
e si culla con fantasie
lontane
che sollevano il cuore.
La fantasia
è finestra dell’anima
dove posso incontrare
a volte il destino.
Come una lacrima ansiosa
aspetta la luna
e si racconta una fiaba.
Vaga solitaria
in mille mondi
luminosi o cupi
senza tempo e senza luogo.
E’ raggio di sole
volo d’uccello
arcobaleno… sorriso.
Lacera i miei confini
e libera senza vincoli
posso volare ovunque.
L’immaginazione è felicità
è sogno senza fine.
Gabriella Afa – Ottobre 2011
Tramonto
Autore: Gabriella Afa
Emozionato il cielo
al calar del sole
trasfigura in un tramonto incantato.
Tra i rami
gli ultimi raggi dorati
giocando a nascondino
accarezzano le foglie con gentilezza.
Con un fruscio la luce
si addormenta piano
e cala il manto vellutato della notte
che copre l’umanità stanca
trasformando i sensi in sogni.
La luna con la sua pungente luce
ci trafigge il cuore
facendoci innamorare del buio.
(Gabriella Afa – Maggio 2012)
Giorni così
Come aquila
Autore:. Gabriella Afa
Se potessi volare
vorrei essere immensa aquila
con ali grandi scure
che coprono l’orizzonte dorato di tramonti.
Dall’alto
signora delle montagne e foreste
entri nel cielo
fiera, indifferente agli umani affanni
gridando al cielo lamenti remoti
che rimbalzano sulle rughe antiche delle montagne.
Lanci grida al sole
che scende piano danzando
lasciando il posto alla notte
dolce sipario di stelle sul mondo.
In echi portati lontani dal vento
volteggi libera come l’aria
solitaria creatura
che strappi vita alle vite
per nutrire scintille di te
da lasciare ai posteri.
Gabriella Afa – Maggio 2011
Rimarrà bianco il foglio
Autore: Rosetta Sacchi
Rimarrà bianco il foglio
mentre un solfeggio di note
discorde dalle parole e dai silenzi
risuona di desideri muti,
quelli sulla scia delle meteore
dispersi in luminosa pioggia.
Era per te ogni sillaba
ogni dubbio ogni sguardo
puntato a nord della mia terra
ogni sospiro che tornava ad eco
al sorgere del giorno
ogni passo in solitudine
ed in testa dialoghi soavi
tra le anime di vite differenti
eppure uguali nell’afflato.
Avevamo un concetto originale dell’universo
lo stesso che poi battezzasti
col nome di prigione.
Ed ora il foglio bianco è un campo incolto
un campo infestato di gramigna
ed io mi aggiro esausta tra le ortiche
_magra di speranza la bisaccia_
cercando tra le spine un fiore antico
o forse solo un fiore più gentile.
Lento il tempo
Autore: Gabriella Afa
Lento il tempo
sgretola montagne nel cuore
ed io perdo frammenti di pelle
lungo il cammino del dolore.
Ad ogni sconfitta
mi trovo davanti la mia immagine nuova
e negli occhi tempeste di vento.
Inutile nascondersi
nella finta indifferenza e costruire muri
quando il cuore rotola
tra sassose colline colorate da erica e foglie.
Nel tempio del silenzio
bruciano i ricordi senza svanire
come fondamenta dei domani
dove coltivare cristalline speranze.
Il pino allunga la sua ombra
ma io vado oltre
cercando la luce nelle tenebre
mentre una dolce e leggera brezza di mare
sfiora i petali che si aprono con gioia al nuovo giorno.
Gabriella Afa – Giugno 2011
Un biglietto da timbrare
Autore: Rasimaco
Cancella ogni fremito
il ricordo del tuo sorriso
nel mio bagaglio leggero
il regalo di una domenica
un biglietto da timbrare.
Annego nel fischio di quel treno
tutte le nostalgie che la bora
sui ricordi spinge ormai
papillon di memoria divenuti.
Ricalco il tempo con una matita
che lascia un segno amaro
una tristezza infinita
fatta di canti e scommesse col destino.
L’odore dolce della pieve
Autore: mp47pasquino
Quando è l’incanto
dolce riverbero ch’è lieve
porta con se l’odore dolce della pieve
quel bianco profumato ch’è di neve
e tra i colli sfuma una chiesetta.
Brume salienti
tra le selci e i brulli arbusti
di quell’umido che sale incontra
l’occhio
che travasa l’orizzonte e i gusti.
M’è soave
il trasbordar d’umore e i venti
che scendono l’altura
e vanno a contrastar gli incanti
dell’inverno che inizia a trasmigrare.
È
quella rugiada agli occhi
il velo d’emozione e incanta
quel tramestio lontano che disbanda
dei tocchi d’un umile campana.
Ed è sussurro
quel tenue flusso che spande l’aria
e sa d’ulivo
come non saggiare col pensiero
questo respirare ch’è di pace!
Poesia scritta il 20/02/2012