Autore: mp47pasquino
Deh
che son prostro
m’accingo guardingo
m’attendo che il mostro
si stanchi e rimanga solingo
M’attardo
frequente mi guardo
riflesso, sovente mi scorgo
diverso e mi porgo
vetrina di me inattesa
l’ombra che sembra la mia
la vedo che allunga distesa
e scimmiotta disegni
saltella sui muri e par che si siede
chinata si pone sul marciapiede
Eppur di grigio
matura e s’avvince
da emerito mostro il dispregio
trapela da quel gran naso
che pare Pinocchio
la fata Turchina ed il cocchio
ed i corvi impettiti
a contemplare di nero vestiti
Trasale singhiozzo
m’avvolge sospiro strabuzzo
vedendo quell’ombra di pazzo
trepida e trema, svolazza
la mia anima in pena
accendo la luce
e spengo quell’ombra
che sembra un rapace!
Poesia scritta il 21/06/2012