Autore: Elena Artaserse –
Autore: Elena Artaserse –
Autore: Rosetta Sacchi
E vorrei scriverti ora del mio pensiero
e delle cose innumerevoli lasciate sui binari
quando i tuoi occhi si chiusero sui miei occhi
cancellando il diario dei giorni
e l’orizzonte divenne una linea nera
Aquiloni in cielo strappati dalle tempeste, i sogni…
non restano ora che brandelli di colori
sul freddo asfalto a chiedere ancora vento
E vorrei scriverti come mai ho osato, scriverti
dei miei silenzi ed abbracciare ancora quel sorriso
ignaro di occupare del viso tutto lo spazio
sopra il mento e sotto il naso
ignaro d’essere cielo e mare.
E’ così che le cose piccole sono grandi nella mente.
E il tuo sorriso è immenso ora che manca.
Autore: Rosetta Sacchi
Avrei voluto essere contigua alla tua luce
baciare le pietre e il tuo cammino
e chiudere il cancello del giardino
di rose e viole e ciclamino
e di verdi aiuole ai piedi d’un albero
il cui nome più io non so dire
Avrei voluto prendere il treno
un dì lontano tra mille dubbi
timori ed interrogativi
E giungere alla tua dimora
come per caso
stupirmi della mia sorpresa
Che ardua impresa
quella mai compiuta
come la tua col solo tuo pensiero
fisso ai binari
e i piedi in altra direzione dove
il tuo mondo le regole dettava
Nessun cielo è testimone dei nostri sogni
se non a nord e a sud l’aereo spazio
pregno di differenti solitudini
e di lune e stelle che hanno il nome
che noi diamo con estrema convinzione
e il più delle volte errato…
Amore che più non comprendi
delle parole il suono e neppure il senso
il tempo è tutto tuo ed è infinito
Caronte dall’altra sponda mi sorride
mentre lievita nell’aria
un desiderio anomalo di quiete.
E tutto è racchiuso in un sospiro.
Autore: Rosetta Sacchi
Mi frenano le tue parole
sassi tra rivoli d’acqua
Ora il mio pensiero va
muto e ramingo
e per lidi remoti
dove tutto era amore
e tutto era brama d’armonia.
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Autore: Rosetta Sacchi
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Incapace di andare oltre, il Pensiero
fermo sullo specchio di un lago
contempla i suoi cigni morti,
vaga sconsolato
tra le maglie del vuoto
“Bisognerebbe abbracciare la stupidità
per non comprendere i ritornelli
i giri di valzer e i voli acrobatici
le inversioni di marcia
i semafori spenti” … pensa
Osservo allo specchio il mio viso
segnato dalle troppe fatiche
e mi convinco della mia stupidità
poiché continuo ad avere una parola buona
per chi persevera colpendomi alle spalle.
Autore: Rosetta Sacchi
Ho peccato John
Mi sono seduta a tavolino
ed ho imbrattato un foglio
non ho scelto il verbo giusto
Fuori, il viale eccitato dalla corsa
Una folla delirante
il pensiero era sublime quasi perfetto
Ma ho scagliato parole a valle
con veemenza
ignorando ogni intelligenza
e calpestando il silenzio
Ed anche il suono
anche l’eco del gong
anche i miei sogni sepolti.
Ho peccato John!
Autore: Rosetta Sacchi
Manchi a La Gallinola ai sentieri al passo
al coro sommesso delle voci amiche
manchi ai giorni pieni di patimenti e affanni,
inquieti… eppur sereni
vuoti ora dei tuoi silenzi e delle tue preghiere
ma alberghi nel pensiero e nel cor di chi ti ama
e chiede nuova speme al tramontar del sole.
Germogli ovunque, Eterna Primavera
e al melodioso canto del pettirosso
e al grido d’una rondine nel cielo.
PS. In memoria del prof. Biagino Gianfrancesco
Autore: Maria Luisa Bandiera
Momenti inaspettati
d’emozioni,
le tue carezze
rivestono il corpo
di nuova pelle
lasciandolo fremente
tra languidi sguardi.
Là dove finisce l’arcobaleno
noi troveremo
un variopinto tramonto
di colori aranciati
che invaderanno
i nostri cuori
uniti per sempre
sconfiggendo
la mia solitudine
dove esiste
un pensiero immortale
che ancora vive.
Una mano sulla fronte
scacciava ora i pensieri
che tormentavano l’anima.