Autore: Elena Artaserse –
Ancora una volta
ascolti il suo “mi dispiace”
e ancora una volta
lui cercherà di imporsi
coi suoi occhi maligni
pieni di minacciosi silenzi
dirà poi cose che la tua voce
non potrà mai dire.
Capitan giorni in cui
accucciata nell’angolo
confusa e spaventata
t’allontani tanto da te stessa
che alle percosse
non senti più dolore.
Ti svegli nel silenzio della notte
al suono del battito del cuore
e ti chiedi da dove
arriva quel rumore.
Continui a rivangare
il tuo dolore
come fosse un terreno da giardino
con la speranza assurda
che vi germogli qualcosa
di verde e profumato.
Ti scende addosso il nulla
lentamente
come acqua che in silenzio
si tramuta in ghiaccio.
Nella tua vita senza più speranza
dovrai trovar la forza
di mandare in frantumi
le lenti deformanti
della tua sofferenza.
La commutazione della pena
sarà un futuro senza più paura
in cui potrai sentire finalmente
l’odore del domani.