Autore: mp47pasquino
Goccia, tale
ad oblunga sferica
pregni
ad inglobar crudele,
essenza spuria
evaporando pianto
lavi la mia pelle,
nel tuo calare
lasci granuli di sale.
Nel tramutar al tatto
spegni il mio lamento,
lasciati toccar
in fondo m’appartieni,
metti un freno alla tua corsa
inaridisci fonte a prosciugare
aspetta che io giochi la mia vita
oggi sono triste, non sono io.
La rabbia e l’impotenza spingono il mio andare
frena il tuo travaso e lasciami sfogare
domando solo questo lacrima infinita
io voglio perdonare.