Autore: Rosetta Sacchi
Rimarrà bianco il foglio
mentre un solfeggio di note
discorde dalle parole e dai silenzi
risuona di desideri muti,
quelli sulla scia delle meteore
dispersi in luminosa pioggia.
Era per te ogni sillaba
ogni dubbio ogni sguardo
puntato a nord della mia terra
ogni sospiro che tornava ad eco
al sorgere del giorno
ogni passo in solitudine
ed in testa dialoghi soavi
tra le anime di vite differenti
eppure uguali nell’afflato.
Avevamo un concetto originale dell’universo
lo stesso che poi battezzasti
col nome di prigione.
Ed ora il foglio bianco è un campo incolto
un campo infestato di gramigna
ed io mi aggiro esausta tra le ortiche
_magra di speranza la bisaccia_
cercando tra le spine un fiore antico
o forse solo un fiore più gentile.