Autore: Elena Artaserse –
Archivio della categoria: Riflessioni
Che confusione!
Atutore: Maria Luisa Bandiera
Muta a settembre
questo bizzarro tempo
un poco freddo
e poi un caldo afoso.
Si confondono i fiori
che più non sanno
i momenti del fiorire
e si confondono
pure gli animali.
Gli uccelli non sentono
il momento del migrare
e girano in tondo
nel tramestio bizzarro
di mille mutamenti.
Umani
*
Sono entrato in chiesa stamane,
tanti corpi ma nessun’anima,
anche i muri della navata
sembrava fossero altrove.
Ho messo tre soldini nella cassetta delle offerte
pensando al dopo…
quanti secoli!
Quanti secoli cullati in un grembo
che anche alla luce di una fiamma trema.
Come tremano il nulla, l’aria
quando nel silenzio Eolo canta
ed Aìtna brontola.
E
sono i ricordi lontani della mia infanzia
a dirmi di passi,
di quei passi malfermi lungo la navata
e di quei visi segnati
visi stravolti, umani.
Epistassi
Autore: Rosetta Sacchi
E’ il defluire della tua vita in una goccia
Scivola inseguendo altre gocce
Vorresti frenare l’impeto del fiume
ma non hai braccia possenti
e a nulla servirebbero le mani e i piedi
o qualsiasi altra parte del corpo
quando la vita pare sfuggirti in un attimo
gocciolando al suolo in una macchia rossa.
Inutili parole
Il dolore non c’è
è rimasto all’ultima fermata
di quel bus che t’ha portata via.
Come in un film
hai raccolto la paura
sotto i lampioni spenti
ed all’orlo di una parete annerita
hai scavato un buco per seppellirla.
Ed ora spalmi parole di miele
dicendo addio
in questa prateria di sole
dove anche le ombre
lacrimano.
Palermo, 20 febbraio 1963
Che tempo è questa lentezza d’ore…
Autore: Rosetta Sacchi
Che tempo è questa lentezza d’ore che conto,
incapace di un disegno posata sul divano come cosa
nell’aria scialba dopo lo scroscio improvviso d’acqua
in attesa ancora d’un rumore un boato la visione
d’un sepolcro che s’apre per miracolo o perché è scritto
che dopo ogni morte c’è rinascita.
Che tempo è questo giorno accecato d’erba tagliata
mandorli spettinati nodi sui rami dove un istante fa
era un grumo fiorito, spilli accesi di rosso e viola,
che tempo quest’eco di ricordi di ore liete e di addii
quest’andirivieni di pensieri affannati per altri lidi
quest’inquieto vivere cieco e sordo alla vita…
Ramo di corallo
Ramo di corallo era il mio pensiero
e tale rimase nel tempo della rinascita.
Volli il dilagare delle acque
e fu diluvio di parole
e canto triste d’un usignolo
quando venne la sera.
Ricordo una casetta
A volte ritorno su quella viuzza stretta,
dove a stento si passava con la vecchia moto,
ricordo ancora una finestra verde ed una porta
e le sedie davanti al bar
e torno a guardare…
ora non c’è più quella casetta di pietra e mattoni…
ed i miei ricordi si perdono tra le mura
di quel palazzo, cominciato e mai finito…
così come son svaniti nel nulla
ricordi
d’un luogo che il tempo s’è portato via.
Dove…
C’era una casetta laggiù,
in un punto a mezza costa
non so dove,
fatta di tufo e pietre e calce,
le scorreva accanto un rigagnolo
l’acqua morta (la chiamavano)
sorgeva spontanea non so da dove
e sempre spontanea s’inabissava
non so dove…
Ricordi…
vecchi ricordi che a sprazzi e barlumi
mi portano lontano
non so dove…
A volte ci penso e m’arrovello
Dove son finiti i miei ricordi?
E ripenso a volti e figure,
che andavano e venivano
difficile a dirsi dove o da dove.
Ascolta il vento
Ascolta il vento
con esso c’è chi va e non torna
se ne va, attraverso il tempo
e nella sua bisaccia
c’è il sorriso del cielo.
È la mia vita
che come foglia che cade
fa la sua strada insieme ai sogni
come le note d’un vecchio violino.
Ora lo sai
il mio cammino è solo agli inizi
e pesano già
le angosce dell’ansia.
Il mio cammino…
ultimo
prima del grande orizzonte.