Autore: La Passionaria –

Ti prego,
non smettere mai
di chiamarmi amore,
poichè non sai cosa
si celi nel mio cuore,
al tuo proferir questa
parola.

Ho solcato gli oceani
del tempo,
rincorrendo amori
naufragati, fatui e
deludenti,
dispensando tenerezze
nella disperata ricerca
di te.

Ti imploro,
non smettere di
chiamarmi così,
perchè non saprai mai
quale balsamo per
il cuore,
è per me questa
parola.

Gli sguardi,
complici,
il cercarsi delle
dita,
l’attrazione
negata
e poi vinta,
di labbra
schiacciate
sulla bocca
dell’amato.

Ti imploro,
Non smettere mai,
per quante lacrime
versate,
nell’ascoltar la
parola,
amore…

Corpi nudi, madidi
di rugiada,
celati dal buio
complice della
notte,
corpi nutriti di eros
e dei loro istinti,
a cui i nostri cuori
estasiati,
sottomettono i loro
sogni.

Ti prego,
non smettere mai di
chiamarmi amore.

Autore: La Passionaria –

Ne ero certa,
sarei annegata.

troppo alte eran
le onde,
troppo piccola
la nave
troppo lontana
la costa
troppo
spaventata
la mente.

Fiutavo un odore
di fine,
era dissociato
il sollievo.

Finalmente
smisi
di lottare,
di disperarmi,
di soffrire.

Ma qualcosa
dentro
si dimenava,
e non riuscivo a
risollevarmi…
Era la speranza.

La speranza,
è un dolce dolore,
che non si arrende.

Autore: La Passionaria –

Un cielo nuovo:
un guizzo
luminoso
d’alba chiara,
ed un nuovo
orizzonte,
si è come
squarciato
davanti i
miei occhi,
dissipando
tenebre
dell’ultimo mio
dolore…

Voglia di amare,
ancora!
Il mio cuore
come scrigno di luce
ora racchiude,
il profumo delle
alghe
e il sussurro
dell’onda.

Ho intrecciato
un diadema di sogni
di coralli,
di azzurro
solo per te,
mio sconosciuto
amore.

Sfiorando l’acqua,
leggera,
col diadema sul
capo,
con il cuore
in mano,
verrò a cercarti.
Lunga è l’attesa…

La salsedine
brucia il mio
corpo,
e, la mia bocca che
ha sete
ti chiama :
“Dove sei?”

Autore: La Passionaria –

Tu non lo sai,
ma io sento i tuoi
pensieri,
avverto le carezze
che mi mandi col
vento,
sento quando parli
di me col mare,
raccontandogli di
come mi vorresti
amare,
di come mi tenevi
per mano,
di quanto con me
bene stavi,
e di quanto ti manco.

Tu non lo sai,
ma è l’Amore che
da quei morsi,
che ti tolgono il
fiato,
e non ti fa capire
più niente.

Non voglio
confonderti
ma, voglio che
tu senta,
la potente forza
dell’Amore,
senza aver più paura.