In gomitolo a sfilare “la notte”
Autore: mp47pasquino –
In gomitolo a sfilare “la notte”
Introspezione
Perché distendi parole e sguardi.
E porgi miope il solo verso a denigrarti.
E soltanto la buia notte ti fa da cornice,
Disteso su lenzuoli nel tuo coricarti.
La notte, quella notte che ti ha rapito in estasi,
Rubò attimi e respiri, la lotta volse in carosello.
Trascorse infida e pungente e tu ti raccogliesti,
In gomitolo a sfilare.
Il tuo postare elude crisi più profonde,
Il problema punge, quando tu matassa ti raccogli,
Ad uno ad uno inanelli maglie extra large
e nell’ordito trama ed enfasi dipanano
acconce tele districate ad addobbare notti.
Distese brulicanti fiammelle a grappolo,
infisse su trapunta scura.
E’ notte, se ti sogno non ho più paura.
Ma quando il male punge e si distende,
imbrigli artigli a sfogliare fogli e con la penna,
intingi inchiostro in peripezia a segnare.
Inquieti stralci senza scelta e disadorni alla postura,
In bui antri dove l’ombrello chiuso non fa ne ombra ne pioggia.
Dove notte oscura i passi ed intralcia il camminare,
In un tutt’uno persegue in calamita al faro.
Il tetro male persegue vie discoste a collimare,
Di nulla si veste e strappa fogli alla tua vita.
Quando Infine il giorno volge non hai più tempo,
Quel che è passato non ritorna indietro e tu hai già dato.
E poi che ne fu del tuo slancio se notti e giorni in tresca,
Limato hanno il tuo ardore e il filo che d’Arianna fa la rotta
E tronca via nel dipanare, s’arrovella in vicoli indecisi.
Supposti obliqui a bella posta non vanno oltre l’acqua fresca.
Autore: mp47pasquino
Poesia scritta il 30/07/2008
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