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Autore: mp47pasquino –
Comprendo che il mio stile a volte rimane elaborato, ma credo che un’attenta lettura di sicuro svelerà l’arcano, fulcro e culmine dell’intimità d’un uomo!
Se per tua gioia
ingorda melodia,
soffi a sera
tra vene gonfi il petto,
quell’ardor t’è stretto
in quella gonna, ch’aderenza getta,
il nido tuo ch’emerge
Sa di fuoco
quel lambir di veste
sotto bolle e a poco a poco
Sa Dio,
che quell’ingorda giace
ad inghiottir senza onor di stallo
in quell’ardir di maschio…
Il fallo.
Quanto brama
in quel coglier fiera tana
urla impresse al tocco,
e lieve e andante e ancora lieve
a rintuzzar piacere,
quel docile turgor che preme
Caldo il ristorar in quel cogliere di stucco
ed i respiri tra i colmi seni
si lasciano cullar tra mani calde
strette ai fianchi
nel dolce assaporar l’andirivieni.
Autore: mp47pasquino
Poesia scritta il 08/01/2012