Colsi d’un fior bramante setosa pelle il Tuo dispensar si tanto amore e del tremor famelico abusavo per annegar negl’occhi Tuoi che tanto amor sapevo ma nullo e poi nullo immaginavo eppur si tenera Tua pelle levigata sapeva di miele e di rugiada tremule le mani si giacevan ma svelte a smanie e a frotte vagavan di giorno e notte furon gli anni della Tua giovane bellezza che d’amor io vissi con tanta sfrontatezza attimi di Te che tanto amavo son tutti li son li gli anni, son lì che tanto mi dimeno non ho più la bocca ed il Tuo seno non ci sei più amor mi danno senza Te, di questo gran veleno!
Dedicata a mia moglie: Giuseppina Frau deceduta a 61 anni il 15/04/2015
Ciao, finalmente ti vedo anche se in realtà non è proprio così, è più un sentirti in me dopo che per molto tempo ti ho atteso, seppure avessi altri progetti. Non so dirti il perché le nostre strade non si siano mai incrociate, e neppure se tutto questo mi abbia provocato più dolore che coscienza del tempo che passava, molto probabilmente il destino ha voluto così, in fondo chi può dirlo accade spesso a chi nella vita non si crea programmi e anzi, lascia che tutto abbia il suo personale percorso. No, forse è vero, in realtà nemmeno io ti cercai con assiduità, lasciavo un po’ tutto al caso ed è per questo che ora ti trovo qui, in altre vesti.
Se tu saresti stato il benvenuto?
Chi meglio di me può dirlo, in fondo sono un sopravvissuto, arrivato per caso quasi uno sbaglio in quel desco familiare, ma tu non pensarci ti avrei accettato, così come accadde con tuo fratello, sicuramente lui ti avrebbe accolto ben oltre ogni limite di gioia, gli mancavi tanto da chiamare fratello quel piccolo bimbo dal color dell’ambra, in lui non vedeva differenze tanto meno nell’ombra sulla pelle.
Solo adesso ti vedo in quella parte di me che da sempre tengo nascosta, quasi a volerti preservare dalle molteplici sfide che ahimè la vita a volte ci riserva, forse la mia è stata una scelta di vero egoismo, avrei dovuto cedere all’entusiasmo, e concedermi l’occasione di cullarti, così come insegnarti a sopportare tutto ciò che attorno a noi accade.
Ah lo so, saresti stato un buon figlio e sicuramente avresti avuto un ottimo esempio in tuo fratello, che tutto ti avrebbe trasmesso con gioia e amore. Al solo pensarci, alcune lacrime ora mi rigano il viso, ma credimi, è la contentezza che traspare da queste semplici parole d’amore…
Ciao, figlio mio in altra forma ci sarà ancora tempo, e se il tempo lo vorrà ci incontreremo ancora in questa o nell’altra vita.
Benvenuto in me ti terrò nel cuore dove i bisogni d’amore si sommano ai piaceri, in quel mirabile luogo chiamato anima.
_Chi può dire di non avere rimpianti, anche se spesso le cose accadono per una somma di eventi, che moltiplicati assieme, prendono forma in Vita Vissuta, a volte il tempo ci è ostile, e ci priva di desideri troppo volte “preventivati”, senza considerare quel fato che ci piega al suo volere… Ecco che allora, il potere delle parole ci riscatta facendo sì che molte cose prendano forma, seppure solo dentro noi_
Ti regalerei un oceano di emozioni, nella purezza candida di un fiocco di neve, alte montagne da scalare legate alle corde del mio cuore, e, miriadi di stelle per illuminarti gli occhi…
Dipingerei i tuoi sogni con i colori del cielo, e lacrime di brina per dissetar le tue labbra, in questo giorno d’estate, che racchiude in te, la sua alba più bella…