Sapeva di fame e di paura
il suo gracile corpo
sapeva di strada.

Un cucciolo di cane
indifesa creatura
trovata per caso
su quell’asfalto di fuoco
scansata all’avversa sorte
di certo sottratta alla morte.

E dissi di si
quel mattino d’una torrida estate
ai suoi occhi di velluto
che imploravano muti
di star tra le mie braccia.

E dissi di si
alla creatura mansueta
che ogni giorno
con dolcezza infinita
mi allieta la vita.