Semanticamente
autore: mp47pasquino
Semantico
quel dire,
scevro d’ogni spina
in quell’argine che il sospiro soffia,
l’antico
Me,
l’io che del mio io,
intrinseco collima
a quell’andar granitico di questa vita,
che nei pensieri alberga
e mi sublima,
quell’alternar caduco,
il solleticar contatto al brulico,
spogliando l’apparente stasi d’un andar forastico.
L’assieparsi intorno
le braccia tese,
testar congiunto bauli di ricordi
e poi…
giungere primo a tender mano
nel marasma quotidiano.
Parti ottuse
soccombono le stasi ad annullar perdono,
la dove pone la cantina,
il vino nuovo
e il centellinar assaggi d’altruismo
smontano il di me tra le anime confuse…
piango,
allontanandomi da me,
da solo…
solo,
nei miasmi ottenebrati,
intimi
dall’ego spento che un di gioiva asperso…
dall’ombre proiettate dal circoscritto
alone…
son io,
quel me che squinterna l’oggi,
da quel passato vivo,
l’anima che pulsa i miei sorrisi,
da quel lontano poggi
le mie ragion corsive
che tento
e ancor rinnovo del mio fare esplicativo.
Si sbraccia quell’effimero sondar
sorrisi,
lo scavalcar transenne
a bella posta messe
argini ottusi sublimati nelle vetrine
ologrammi…
perbenisti dell’arcigno porre
basi d’un mondo senza pentagrammi.