Orrore a Raštani
Anche tu in quell’ieri
ch’ancora alla mente s’attarda hai visto
ciò che non era
ma tu sai che era
e ti sei chiesto…
Quante domande
a ricordi non-ricordi…
ed hai pensato a come non vedere
e con occhi non tuoi…
occhi che incespicavano
al gelido soffio d’una bora inclemente.
E tace, ora che l’inverno è
ormai trascorso,
l’anima di quei segni che inciso hanno
che guardato ed osservato hanno
ciò che la vita in serbo dona
in un cartone ad un clochard per caso.
Da “Voci e volti del passato”
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