Come l’Araba Fenice
Autore:. Gabriella Afa
Improvvisamente,
un giorno di primavera,
caldo, tranquillo, familiare,
la mia vita è andata in frantumi.
Immobile,
muta sul mio dolore,
senza lacrime,
nel cuore arido
come deserto senza vento,
senza vita,
nuvole e nuvole
passano nell’anima
senza fermarsi,
senza tregua.
Lontano,
un lamento doloroso
di agonia senza morte.
E il colore
non è più colore,
ogni attimo
è eterno,
rallentato nel dolore,
che come goccia su roccia
scava inesorabile
senza pietà, senza riguardo.
Cresce la rabbia dell’impotenza
per l’incapacità
di cambiare le cose.
Raggomitolata nell’oscurità,
sacco vuoto, dimenticato,
osservo la mia vita
spezzata che non so come ricomporre.
Un grido
squarcia il buio,
poi il silenzio……
E risorgendo dalle mie ceneri,
come l’araba fenice,
faticosamente
torno a far volare
l’anima
verso i miei domani.
Gabriella Afa – Settembre 2011
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