Così volle il destino
Autore: Maria Luisa Bandiera
E di quel figlio
la cui presenza ancor vorrei,
or mi sovviene dei bei momenti
quand’egli come rosa di maggio
s’apriva alla luce della vita,
una rosa scarlatta per me,
d’amore pieno intrisa!
Il suo respiro lieve
al cuor vicino, mi nutriva,
com’io nutrivo lui al seno.
Non esistevano più autunni
alternati a primavere
perché la vita scivolava felice
tra le calde estati.
Persino l’inverno, amorevole,
offriva di sé i suoi piccoli tepori,
ma poi calò per sempre la notte
ad oscurare i giorni sul di lui capo
in quell’ottobre d’autunno
a compiersi il suo fato ….
Volava allora lui nell’infinita luce.
Cosa dirti, Marilù se i versi non sono di fantasia ma scolpiti su vera pelle? Mi tocca e mi commuove una tale perdita che è ferita profonda, dolorosa e ancora sanguinante. Il componimento non è scritto per non dimenticare, ma per contiuare ad amare chi continua ad esserci in modo diverso. Un abbraccio sincero e forte. CIAO
Ti ringrazio Ardoval del delicato e tenero tuo commento. E’ passata molta acqua sotto i ponti, quelle ferite con l’andar del tempo si rimarginano poco alla volta e come cicatrici si accoccolano nel cuore e vi rimangono a tenere compagnia.