Scribacchino.
Autore: Massimo Rozzi
Il silenzio della sera incubo
come demone di un romanzo
letto aspettando in branda stanco.
Noia fuggi da questo corpo,
oggi voglio ridere del coraggio;
rubo parole solari alla fantasia.
Rincorro la libertà delmpomeriggio,
occhi al cielo inseguendo nuvole
nella loro copertura al cielo.
Il primo imput sull’alba,
una scia, ridevo, comparando pittori
che rifiniscono il loro sudore.
Senza stelle in questo campo,
fuggo l’oscurità che avvolge
in questo incontro al buio.
Non sento il freddo incombente,
ubriaco di solitudine affogo ansie
in una risata di pazzia.
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