Post Views: Letture 434
Autore: Gabriella Afa
Nelle repubbliche baltiche seguendo le vie dell’ambra tra laghi, foreste, ghiacciai, nei
terreni del cervo e dell’alce, nei cieli delle grandi cicogne, spuntano improvvisamente come macchie di colore acceso le case di legno con i camini accesi.
Percorrendo le dolci vallate si sentono i profumi della natura mescolati con quelli del cibo speziato tipico di queste zone.
Rovine medievali gelosamente e fieramente conservate vengono offerte generosamente ai nostri occhi per entrare nella storia e archeologia di questi luoghi.
Qui nell’isola di Trakai in Lituania, si intreccia e concentra forse la storia di tutto il paese.
Lo sguardo viene catturato dall’imponenza del castello in stile gotico con i mattoni rossi che maestoso si staglia nell’azzurro del mare e del cielo: sembra quasi sospeso nell’acqua.
Passato il ponte levatoio e varcato l’immenso portone di legno si entra come per magia in un’altra era…..
Eco di passi sulle scale di legno risuonano fin dentro l’anima e chiudendo gli occhi si sentono le voci, i rumori di un tempo lontano: cortili pieni di soldati con uniformi medievali che lucidano le armi e nitriti di cavalli che scalpitano in attesa nelle stalle.
Girovagando per le stanze abitate un tempo da dame e cavalieri si immaginano saloni imbanditi per feste memorabili dove i fruscii di abiti sontuosi si confondono con le note di balli e musiche che allietavano le orecchie, gli occhi e gli animi dei convenuti.
Le luci soffuse e tremule delle candele rischiaravano mobili di legno massiccio finemente lavorato.
Nel grande camino acceso crepitava la legna del bosco e davanti al fuoco tappeti di lana o di pelli di animali facevano bella mostra di sé tra le poltrone imbottite.
Grandi arazzi sulle pareti con scene di caccia circondano il nostro sguardo e di là nel lungo corridoio rischiarato da torce dorate, delle scale a chiocciola portano nella torre più alta ma,…….. improvvisamente una guida in inglese avvisa i turisti che il giro al castello è terminato e riaprendo bruscamente gli occhi, con rimpianto esco sospirando dal sogno e sorridendo al mio compagno di sempre al mio fianco, usciamo dal castello lentamente e voltandomi indietro per un ultimo sguardo scatto una foto, l’ultima, consapevole che ciò che sto inquadrando è già un bellissimo e nostalgico ricordo.