Oblio
autore: mp47pasquino
Sempre mi fu quest’inferno,
molle questa quiete,
che da tanta arte
dell’ultimo presente, il tardo esclude
rendendo il mirar d’interminati
sensi,
di la, da questa,
un sormontar silenzi
che da la quiete, monta ai sensi
in questo andar mi fingo,
di quel sentor
il cuor,
non si spaura,
in un viaggiar tra venti
odo bisbigliar di rami
e tra queste piante io
di quell’infinito, comparo voce e canto
e da qui che nel mirar l’eterno
scorgo,
un variar stagioni assai nefaste
ma nel versar è viva e ben presente
il ravvivar passione ch’è spira,
di questo veleggiar
m’incanto ai suoni in un danzar ch’è mio
nel dolce suo cullar
m’adagio in questo mar
possente e indefinito,
uno star mirante ch’è solo oblio!