L’Uomo cerca l’uomo
autore: mp47pasquino

Il tuo brancar di salice
s’avvince a terra
in quel proiettar
le mani tra braccia molli
serra
lasciando scia di quei gesti,
l’indice,
rivolto dietro al ribollir dolori…
t’accorgi di quel flettere e ti rizzi,
barcolli,
sperando di averla scampata bella
e sempre peggio vai,
quel lattice
che ti timbra vena
scuote membra di quei giorni mesti
dove nessuno circolava intorno
le braccia cadevano per terra…
labirintico l’incedere
in quei vuoti zigzagando guizzi
tra scelte meno peggio, le tue pene
sbalzate agli occhi per decenza
annuiscono la pena
tra spunti di benemerenza.
Mesto l’uomo
spera
cerca l’uomo di quel senso vivo
materiale da disporre vita vera
anteposti gorghi
s’appigliano ai risucchi
della strafottenza ed empietà
si cerca sempre il buono ed il bello
ottenuto spesso con occhi della cecità.
Ed è gioia
allorquando tu torni a respirare
i polmoni si riempiono di sorrisi
e dalle facce tu riscuoti il pane per mangiare.
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