Cavalier furente
Quel che di te si coglie
è l’animo contrito, come soggetto a doglie
e quel quadro a tinte fosche
che hai dipinto
con mano e mente brusche
Bieche l’ombre
a rintuzzar il tuo cuore
seppur tutto ciò che adombra
nemmeno ti spaventa.
Eppur quell’ira esonda,
gelida mannaia
e se anche tu l’ignori
sei tu il glaciale boia.
Eppur, intrecci versi con controverse rime
e sai ricamar parole
che se anche san di fiele
sanno accarezzare i cuori.
Orsù, mitiga quell’aria funesta
e schiantala al cemento
quella lancia in resta,
tu… cavaliere fiero
lotti contro i mulini al vento
eppure infine cozzi
nel cavalcar il furibondo destriero.
Suvvia… afferra salde le redini dell’armonia
e lascia che ti subissi e ispiri
la dolcezza di madonna poesia.
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Cavalier furente — 2 commenti
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