Antica fibra
Libra
al ciondolar fendente
eco e perifrasi latente
miasmi eterei la mia fibra
ed è scoccare
quel sorriso che si porge
tra le guance, lo svernar risorge
su palpebre che son da carezzare
oscilla aritmico
quel tempo tra noi scordato
il trasgredir d’amico
complici parole su cuore ch’è esondato
prendi
tutto ti rimarrà dono, quel ch’è stato
sorgerà dal nulla trapuntato
palese ti parrà che rendi
leggerezza al tuo costato…
ed io demorderò
le scoscese anguste vie
le labbra di parole, prigionie…
lussurie dei miei sensi che mai rammenterò.
Sorgerà mia fonte rinnovata
freschezza d’un sentire rinnovata
tra pieghe stanche d’un sussurrar fervente
tu dell’oggi plani un volo ch’è presente.
E libra
l’ossuto vecchio
al chiodo demandato suo cappello
che par tenere come secchio
antica fibra
la triste storia d’un poetar orpello.
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