Io non gioco!
Dell’ovvio il vivere
le risposte altrui, tessere
d’un gioco ch’è l’esistere
avvolto a quel profumo statico
di un far di parte ch’è mediatico
effluvi di buonismi accellerati
di sorrisi precotti e affumicati
con su dipinta la superficialità…
che ci sto a fare
io mi domando,
cosa ci faccio a stare,
in questo mondo che si fa negare
in tutte quelle pose avare
create ad arte a scimmiottar donare
vortici e insolenze d’un tergiversare…
che ci sto a fare,
in quel decorticar coscienze
mostri di bravura di quella convinzione
spargere proclami e condivisione
in questo tornar conto
ch’è disperazione…
che ci sto a fare,
in questo virtuale
massacrato dal grande recitare
dove lo spessore di gran cassa
impera e se la spassa…
che ci sto a fare,
se i riscontri sono di facciata
di quelle con su dipinto un cuore
murali
estesi al gioco a formar l’onore
saltimbanchi
del rispetto e della gran nidiata
mi domando che mi cercate a fare?
Poesia scritta il 26/12/2011
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