(poi… vedi)

“di mezzo agli scurini
glicine a caschi appeso
sui cancelli
sguardi rossi di bacche
dell’edera che occhieggia lungo i muri
e in mezzo a rocce brune
tra laviche di fuoco
dita di Sole che segnano i gradini
tra coppe ricolme d’oro
di fiori di ginestra volti al cielo
sui cancelli
sguardi rossi di bacche
dell’edera che occhieggia lungo i muri
e in mezzo a rocce brune
tra laviche di fuoco
dita di Sole che segnano i gradini
tra coppe ricolme d’oro
di fiori di ginestra volti al cielo
vibra d’arcano l’ora e di magia
e tendo le braccia ad aggrapparmi
al vento
che in onda mi riporti sul mio ieri
per rintracciare il soffio d’un respiro
e il tocco tra i capelli di una mano
cade la sera intanto
e la mia luna
cintami attorno tutta di silenzi
piano mi piega lieve verso il mare
e chiaro di trina intesse per il cielo
in filigrana dolce da sgranare
di altri pensieri e di tremori nuovi”
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