E fu estasi divina
autore: mp47pasquino
Ei quantunque mi fosse eco
ispirò il di me, seco
ed il chianger puro
m’assolse del cor più duro
e venne a sopperir del vuoto
dell’animo che par gli fosse noto
del persister più non so che giuro
a rinfrancarmi il cor più puro
scisse scibile e l’alterno
di questo mio andar l’inferno
che d’uopo m’insegnò il donarmi
il dar di me senza privarmi
e fu dell’acre e fu del verso
tutt’un bislacco e retroverso
colse al dunque il crudo ed il malverso
tanto che non fu più cupo il morso
e giunse allor l’incanto
parea fiorir l’intorno
un elevar d’un canto, adorno
di profumo e di vin santo
e fu quell’affluir essenze, strali
ed in ogni dove paternali
gioie acconce di piaceri madornali
e volse il dritto col rovescio senza uguali
tutto fu fissato al morso
come l’asinello al suo pastore
tutto mondò di quello scorso
dandomi salute, accrebbe il mio valore
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