Matrici e pensieri
By mp47pasquino
Rivivere i passi
stanchi e calanti tra sassi
tornare le orme ingiallite dal tempo
e sbiadite parvenze squarciate da un lampo
e rivolti zolle di terra inaridita
lantana dai semi, lontana di vita
tra nebule grigie lo spazio perenne
che pare ingabbiato pomposo e solenne
rimossi steccati e rinunce, ricomposte le ali
torno a vagare d’un senso incomposto da mali
pezze d’appoggio a collimar confuse e abrase
del tutto compongo, la strada che tace, la base
tinte le tende ne sfoglio i ricami
e par di vedere ovunque le facce che ami
a pelle si snoda sovente il rosario
composte e spinose tra fiori il divario
torna e rintocca lontano campana ch’è fiacca
il vento che porta la brezza, tumulto che viene in risacca
la gioia che implora ad uscire, tacendo il profumo gentile
intanto che tesso le ciglia, ne scorgo i risvolti d’un tempo puerile
e rode l’istante, il servo infedele rimonta la sella
ne sento il galoppo, frastorna s’impone la vita ch’è bella
toccandone i tasti, le gioie coi fasti, le tinte pastello
che baciano tela, la gioia che sfuma, il mondo che spira al flagello!
C’è senso in fondo, il ciclo, la vita, il mondo ch’è tondo
l’intento migliore, la voce intonata, il passo che stride, la vita ch’è stata…
il tutto racchiuso sotto un metro di terra vangata…
tra vaghi passi stanchi e calanti ti scopri le ali…iniziando a volare.
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