Anziano, vecchio e malandato
Perenne storna il disagio
degli altri il discosto da temere il contagio
incontri gli sguardi cupi ed improvvisi
e resti disfatto lo leggi nei visi
Saltella rimbalza e t’offusca
ti lascian quel poco di striglia e di crusca
in fondo son tutte moine, sorrisi di rito
è tutto un merciare d’un blando contrito
Spesso ti chiedi se hai qualche diritto
d’inportunar gli altri col tuo derelitto
mostrar disabile corpo brutto ed infedele
che tanto li prostra che tanto li lede
Ti trovi vecchio, stanco ed indifeso
t’allontani da tutti per non esser di peso
e rimani per sempre incastrato
e pensi al tempo che fu, ancor più frustrato
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