Il Portale
possa il mio grigiore
ridondar felice
che ancor sta appeso
com’ancora sul fondo…
del turbine si fece
un calpestar di vita
a nulla valse l’imprecar un Dio
a nulla vinse amor in vita
e fu che l’adempir la fine
giunse fulminante al cielo
ed un lacrimar funesto giunse
a grondar di urla turbinanti
al fine scosso dal portale invalicato
m’afflissi prono a mendicar perdono
della mia vita il cambio fu negato
per quell’amore nato, poi vissuto e mai finito
quel Dio c’ha messo il dito
quel Dio me l’ha strappato!
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