La quintana
Autore:mp47pasquino©t.d.r.
Quando leggiadro era
fremente il vello, ambita fiera
di giovine virgulto s’ergea il fallo
di fiore in fiore a piluccar gemente
baciar le mani a giovini donzelle
e si devoto, nel giostrar destrezza,
che prostro ponea
a salutar madonna bella
impigliando l’occhio lungo alla gonnella
e tosto dimenava l’asta ad inforcar puledra
ed il mulinar la spada di cui poscia frangea
il cozzo a far quintana…
sapea maneggiar, di buone creanze
all’uopo, degno il comparir, d’aspetto
s’agghindava d’ornamento in sul cimiero
mai arretrò, giammai spinto a far sul serio
duellò da mane a sera inverecondo e fiero
poi giunse al guado hai me
e li s’arruginì le giunte e nulla face
e non mantenne più quel passo
e più non pote sollevar sue doti
e le dame disappunte, allor sorprese
spuntarono le penne e le pretese!
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