Che tu sia per me coltello, da un pensiero di Grossma
Che tu sia,
per me coltello
pronto a lacerare carni,
troncare quel ferale artiglio
che s’infonde,
in un sol colpo,
nel cervello.
Il suo ferire anche l’umore,
purificante lama…
Recidi, gli spasmi miei,
trancia questo dolore
atroce, svella questo strale.
Il male, come maglio
rode le mie carni in si profonde
gole e negli umori.
Mi corrode e poi mi sbrana.
Affila la tua lama,
lucente amica,
guarisci questo male
che viene e morde come un animale.
Autore: mp47pasquino
Poesia inserita il 28/07/2008
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