Da quell’angoli il buio s’infiammava
e l’attizzar
di lingue ad aggredire il cielo
partoriva…
torme fameliche a strisciare d’ali
nei turpi giochi, in quel tremolar
l’incanto d’un mistero…
Placa oblio, l’anima si cheta
della di lui ombra, proiezione seca,
vantava…
roboante scia, ambita d’ala
al volteggiar vagava
lo sfilar d’incauta meta…
implode e fruscia,
disbanda e sfora a soggiogar
tra bui il mesto e lo scandire
arcano, quel volo
giocava a saettar giulivo
da freccia incisa, si scrollava
l’incombente fiera
a stramazzare al suolo!
Spettro
saettava a peregrinar guerriero
tra mura scalcinate feral scasso,
dell’orme batte presso il passo
dirompe si fa foco e pira
quell’alitar di fiamma invase e scossa
abbatte giunchi e rami in brace,
ch’arde radici di tumoli e di preci
chi s’avvide a rimirar lo scasso…
Videro crogioli quel fonder sotterfugi
ad approvar grimorio, maghe e streghe
appese ai rami in quel discostar
di tombe…
al cimitero!
Volsero gementi lastre su luna
d’alabastro, lo stridere d’appresso
‘l volgere di zolle, insozzò la terra
teste mozze a ruzzolar, dal capestro nate
tra torme di zombie e cataplasmi…
Quell’ammassar di corpi strazia
eppur la lama arrota il boia
ancora
che lo scintillar del filo al foco
d’appresso ancor quell’anime s’ardean
il torcere di corpi
ed il capitolar tra l’acre in quel tranciar di colli!
Autore: mp47pasquino