Deforme
A tal punto umiliata
in volontà illusorie
e d’inganni macchiata
fino alla morte
è triste,
non arrossisce e non piange
eppure mai come in quest’amara
fu tanto il male
nego ogni abbandono
e non ho rimorso,
quello che solo strazia
è il perdono
ove il confuso buio
dentro mi guarda
a frenar quel dardo
tutto su me influiva
ad affinarmi i tratti
solchi profondi
mutato nei lineamenti,
e se di strada in strada
nascondo la mia deforme figura
tuttavia ho bisogno
d’una mano leggera
ed allora avrò il tempo eguale
ad ogni vita troverò un nome
per ogni volto distanze eterne
e farò un fiocco di raso
alla donna più bella
che sull’angolo di vie,
con disdegnoso sgonnellare
m’invita, e fugge
e ride…
Autore: GiorgioDello@copyright t.d.r.
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