Mi saluterò anzitempo
Lancinante mi corre addosso il tempo
s’invola nelle tasche della vita
sfiorando le scarpe tra i miei passi
Dorsi, faccende rivoltate dossi
tra le lisce carni da palpare
piovono addosso fossi da saltare
Ho una sacca dove porre guai
fatti da non dire mai e orli di merletto
sul tavolo e le vettovaglie ormai
Nuvole sul letto e stelle tra i cuscini
dei miei pensieri ho cari i più piccini
e cesoie per sfoltire i guai più cretini
Del tempo conto i passi, aritmici ed indefessi
il volgere le fasi a conoscenti, odio gli interessi
e chi ti cuce vestiti addosso a far gli oppressi
Saprò capire quando si fermeranno i passi
quando finiranno gli attimi inespressi
quando il respiro corto appannerà i riflessi
Chissà che fare, cosa nella reiezione
dell’attimo il finito, l’inenarrabile esazione
spero sia la più serena senza dannazione.
Mp47pasquino©t.d..r.