Passi tra vetrine di parole
S’alza incostante il passo
vacilla in quest’andare, un dosso
e migra tra tante orme rasentando suoni,
il tacco, il valore della spesa, tocco
Migrano parole tra incostanti forme
pregiano lambire quelle labbra adorne
d’ammaliante pregio e locandine
l’affiorar di lodi a riempir vetrine
Al dunque la poesia cade su passi variegati
a cui ognuno ritma ed incede di inventati
unge di parole, miele e suoni prelibati
labirintici viali di alberi con fogli imbellettati.
mp47pasquino©t.d.r.
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