All’osteria, avanti un altro!
Oste,
nella vetusta penombra
dell’osteria,
consumi le tue notti:
avanti un altro!
Volendo l’oblio
degli assenti pensieri,
un uomo intabarrato
con viso rubicondo,
sigaro fra i denti,
bicchiere in mano tremante,
grida alcol!
Tu compiacente
mesci.
Esso, tracanna tutto d’un botto,
esce gesticolando,
cerca l’invisibile meta,
su gambe molli
s’accascia.
Oste,
non dire più:
avanti un altro!
di Sergio Camellini
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