A mio figlio
Gli angeli
non badarono a te
mentre guardavi
il mio cuore.
Chiudesti la porta
del cielo immenso
scendendo per baciare
il mio volto di lacrime
in un sogno spoglio di emozioni.
In questo cammino
dove regna la musica della malinconia
donasti a me
l’amore immenso
senza chiedermi nulla
senza dirmi
del perché
la mia tristezza immane
sotterrava anche l’eco
della notte
di chi di me
saziava il pensiero.
Tu, che nel grembo
trovasti la mia vita
portandola nel pianto
sotto la luce esplosa
tu, figliomio
diventasti parola e voce
senso e candida voglia
di abbracciarmi
portando la mia mano
verso lo sguardo della speranza
verso la mia coscienza
trovando l’uscita
dove splende il tuo volto divino.
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