Risvegli di primavera in me
Se un canto odo
forse è leggiadria
di primavera
stanca forse d’esser celata…
E’ insieme di voli
che già scorgo, intonar geometrie
in quei sensi dei risvegli
con ali danzanti in cielo…
Visioni di socchiuse iridi, lassù,
con indosso lievi parrucche, di nubi
scivolanti, poi lievi a rincorrere aria
di quel primo calore tiepido, dorato
a sfiorar il viso e le membra,
a far sorridere piccole foglie e ciuffi,
mentre corre il cane tra svettanti gialli
di trifogli saltellando la sua gioia.
Ho sentore di risveglio
anch’io nel cuore,
in questo mattino, nel vermiglio
di fregi preziosi e di sole
in me e intorno.