Scene da un’alcova
- Sapeva l’amarti errare
tra valichi incompresi
le tue anche
ai vortici salienti il tuo sentire
misto a ribollir
valanghe di piacereEd era la mia pelle nella tua
eteree carezza in quell’andare
dai ritrosi l’ansia
al ritornar marosi spasmi
a rintuzzare l’ondaEd erano giorni
d’intimo oscillare
di quel susseguirsi la pazzia
orge d’angeli
e diavoli in razzia
per sempre avvinti al giocoSi stavano allibendo
congetture, labili, tra le attese
palpiti indiscussi
dalle tremule percosse i tocchi
ed il tuo petto che si dilatava
pelle di tamburo tesa
tra le dita percussioni ignoteMordeva di quei denti
il lambire pelle ed evidenti
erano i tuoi pori nell’increspare
il tatto di brulle punte
e gemiti che sanno rantolareAvide le scosse
ed improvvida la mia curiosa meta
tu avvolta tra cuscini cheta
ti lasciavi all’immaginare
gioco di scene
da film a luci rosse.mp47pasquino@t.d.r.
//
visualizzazioni totali 11 total views, Viste oggi 2 views today