Specchi fragili
Matura il mare dentro di me
tra profondi abissi
che stemperano
i desideri nati.
Ti volevo tra le onde
nudo e indifeso
spoglio dal turbamento
dalla vita che passa.
Ti desideravo
ancorato
nei fondali inesplorati
lasciare orme lungo
il tuo passaggio
sfidando tempeste
di stagioni e rimpianti.
Ti sognavo
in un battito
diviso per due
in quel brivido
che scandisce l’amore
sofferto.
In una lacrima
scesa all’improvviso
ho trovato la voce
del destino impetuoso
che mi svegliò
in un’ alba diversa.
Tu non sei il mio tuono
e io non ero la tua tempesta
sei il cielo immenso
e io il mare eterno
e in questa luce sincera
per amarci
bisognava rovesciare
il mondo.
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