Senza profferir parola
Senza profferir parola
Scivola retroverso il gusto
cola le pareti del tuo dire
soffocando la paura d’arrossire
e gela dentro quel far trambusto
esili penombre stagliano figura
il derma ch’è increspato affanna
nel timor che s’offra
d’elargire il dentro che sussulta
eppur ti pagha l’assopir incanto
dentro geme d’orgasmi dentellati
sanno modellar la voce, che roca geme
di quell’incanto il volgere interiore
sfumano le ombre, la tua pelle
ora che brumosa appare, ed al tatto imbelle
varia la sua chioma di rugiada
e tu distesa e paga non sai profferir parola.
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