Sublimami le coltri o taci o fuggi
Sei baratro e culmine
dall’apice al fondo più profondo
il nulla che concede solo il suo negare
un fulmine, di quelli a ciel sereno
il tuo stare, quell’essere davvero fuori luogo
ed alquanto, speri… non sarai mai un demagogo
scavare l’ennesima potenza
ed appurare istanze precomposte
la dove giace l’uomo, sostanze mal disposte
al colmo di quell’apparenza luce fioca, di poca rilevanza.
Sublimami le coltri
la dove il freddo giace
tra quelle pietre pace e niente più lumini.
Sarai audace ed aitante ma delle sue braccia
avrai tentacoli malsani, ruggine piovosa, feccia
di quelle snaturate da uomini perversi, a chi vuoi che piaccia
soprassedere ai vizi
ed all’ingiustie,
abbracciami, o è meglio che tu taccia!
mp47pasquino
t.d.r. offerta alle anime poetiche
che buon pro vi faccia!