DONNE AL BIVIO
Insonnia mi assale,
sonnambule girovaghe
in desolata metropoli
sfoggiano su sentieri perduti.
Caldi soppalchi,
lacerate calze,
su straziate gambe
attirano indegni esseri.
Mefitiche fiamme
lampeggiano volti ignoti,
scavati da lacrime indolori.
Tracimano sul fuoco
notti di lucciole senza lune
nel fumo della vergogna.
Corpi prosperosi,
come oggetti preziosi
bruciano nell’inferno
e speranze d’altri oceani
sfumano su ardenti focolai.
Occhi neri di donne dure
regine della strada sempre in fuga
scrutano il cielo per non morire,
presagio di beati approdi.
Donne fragili, donne di nessuno,
ma di tutti nel bisogno
siete l’orgoglio del cuor nobile.
Non singhiozzate l’inganno,
guardate il sole, abbeveratevi
caleranno lacrime di gioia,
e luce divina su di voi veglierà.
Nel vostro infinito regno
di gioie, amori e plagi
Non esiste più
il sentiero dell’inferno.