piccola Donna
Nessuno saprà mai
che t’ho sentita piangere
all’ombra d’una culla
vera nei sogni tuoi
Nessuno saprà mai
di lacrime di Morte
mentre nelle altre stanze
il pianto era la Vita
Dolce pallore di bimba
sola nel tuo lettino
Nessuno saprà mai
dell’Ombra d’un Bambino..
Mentre davo la Vita
eri dietro la porta
e le urla mie sfinite
ti han fatto piangere forte
La gente che passava
a me
sì
sorrideva
la gente che passava
curiosa
ti osservava
Piccola donna acerba
non credere
che questa
solo perchè fa nascere
sia gente giusta e onesta
Asciuga quelle lacrime
e pensa al tuo Bambino
che non ha avuto il Tempo
nè amico
nè vicino
(Maggio 1988)
Sono versi molto datati che ripropongo dopo la lettura di quelli, bellissimi di Giusy54, perché esperienze del genere restano tatuate per sempre… Era una mia alunna, aveva 16 anni… ora ne ha 40, ha una famiglia bellissima, lei è bellissima, ma negli occhi quell’ombra è lì… sempre. E, questa, credo sia l’ombra che una donna non potrà mai cancellare dai suoi occhi: una mancanza che mai potrà essere colmata, del tutto, perché tale tipo di sofferenza è quella di un’amputazione, che si fa sentire sempre col dolore di un arto che non c’è.
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